Thursday 22 March 2012

Un pranzo teutonico nel cuore di Parigi

Ore 12 meno due minuti: nell'intera biblioteca risuona il "brrrouuunghh" del mio stomaco affamato. La honte! Bon, nemmeno tanto, ormai ci ho fatto l'abitudine, anzi guarda, posso dire che quasi quasi ne sono contenta, posso fare a meno dell'orologio dato che la mia pancia é meglio di un Patek Philippe!
Studio molto spesso alla BNF, sito Richelieu, ovvero a quattro passi dal Palais-Royal, dalla Comédie Française  e dal Louvre, il che mi da l'opportunità di avere un'ampia scelta gastronomica quando la fame si fa sentire. 
Oggi ero alle prese con una pièce del (fu) drammaturgo tedesco Heiner Müller, Quartett (la versione che sto leggendo é quella tradotta in francese de Les Editions de Minuit), il che mi ha fatto venire una gran voglia di cucina tedesca. Vengo dal Friuli, anzi, le mie radici sono per lo più carniche, l'Austria é a due passi e la cucina qui tient au corps (ricca, saporita, "pesante" la definirebbero i più) mi ricorda l'infanzia a casa della nonna, lassù sulle mie montagne. Fino a qualche anno fa mi dovevo accontentare della cucina auvergnate o al meglio savoyarde. Buone l'una e l'altra ma.... un buon Gulasch caldouna Kartoffelsalat o una bella fetta tiepida di Apfelstrudel sono tutta un'altra cosa. Sanno di casa! Mai la mia gioia fu più grande quando scoprii, nel 2009, che a due passi dalla BNF un Imbiss aveva aperto i battenti! Le Stube! Sulla rue Richelieu, al numero 31, ho ritrovato gusti e profumi che mi fanno tornare a casa. Ospitalità e bontà dei piatti mi spingono a frequentare questa specie di brasserie-patisserie allemande almeno una volta alla settimana! E per coloro che ci tengono alla linea: i prodotti sono freschi e leggeri e la scelta ampia. Dopo pranzo torno sempre ai miei libri fino alle 6 di sera e mai non mi sono trovata con la testa pesante e l'abbiocco postprandiale. 
Voilà qua sotto la foto del buonissimo Apfelstrudel e della Schwarzwälder Kirschtorte rivisitata e messa in un bicchiere:




E per gli amanti del teatro tedesco contemporaneo, voilà la copertina di Quartett nella traduzione francese delle Editions de Minuit:


Consiglio vivamente sia la pièce in particolare che tutto il teatro di Heiner Müller in generale. 
Considero Heiner Müller il più grande drammaturgo del XX secolo. Controverso, ribelle, violento, crudo e visionario, il suo teatro é di un'attualità estrema. Teatro nato nel secolo in cui l'uomo ha mostrato il lato più oscuro e bestiale del suo carattere, continua ad essere portato sulle scene di tutto il mondo in questo XXI secolo che sembra voler confermare quanto abbozzato nel precedente. Come non amare i versi violenti e le immagini macabre di Heiner Müller, ritratti fedeli del nostro quotidiano?


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